(Corte Costituzionale, ordinanza n. 98/21; depositata il 14 maggio)
Il divieto di analogia in malam partem impone di chiarire se davvero la sussistenza di una relazione, caratterizzata dalla frequentazione della casa del reo da parte della persona offesa, consenta di qualificare quest’ultima come persona (già) appartenente alla medesima “famiglia” dell’imputato; o se, in alternativa, un rapporto affettivo dipanatosi nell’arco di qualche mese e caratterizzato da permanenze non continuative possa già considerarsi come una ipotesi di “convivenza”.